
Tecnologia e tradizione: il futuro dell'edilizia tra innovazione digitale e sapienza artigianale
Tecnologia e tradizione: il futuro dell'edilizia tra innovazione digitale e sapienza artigianale
Nel quarto e ultimo episodio con Aldo Innocente, la rubrica “Uniti nel tempo” esplora l’equilibrio tra evoluzione tecnologica e mestiere manuale, rivelando come il vero valore del costruire risieda nell’integrazione tra innovazione e tradizione.
Il nuovo episodio: quando il digitale incontra la maestria
Si conclude con questo quarto episodio il percorso di Aldo Innocente nella rubrica Uniti nel tempo. Dialoghi per costruire. Un viaggio attraverso l’evoluzione del costruire che parte dalle prime abitazioni in fango e pietra per arrivare ai grattacieli in acciaio e all’intelligenza artificiale, ma che trova il suo fulcro nella riflessione su un equilibrio fondamentale: quello tra tecnologia e fattore umano.
L’evoluzione continua del costruire
“Nella storia dell’umanità un’evoluzione c’è sempre stata”, esordisce Aldo Innocente ripercorrendo le tappe che hanno segnato il progresso delle tecniche costruttive. Dal legno al cemento armato, dall’introduzione delle normative antisismiche alle strutture in acciaio, ogni epoca ha portato le sue rivoluzioni. Oggi siamo nell’era del BIM e dell’intelligenza artificiale, strumenti che “aiutano a spicciare il compito” di progettisti e direttori dei lavori, ottimizzando processi e tempistiche.
Ma c’è un elemento che resta immutato: “La mano e l’accuratezza dell’operatore che esegue quel particolare dell’opera”. Una considerazione che porta Innocente a sottolineare come chi posa il mattone o ripulisce con pazienza un pezzo di pietra “non ha a disposizione niente di nuovo, ha a disposizione soltanto la sua capacità e la sua inventiva”.
Il paradosso della digitalizzazione: più tecnologia, meno maestri
Il settore delle costruzioni vive oggi un paradosso significativo. Da un lato, l’innovazione tecnologica accelera: software sempre più sofisticati, progettazione integrata, intelligenza artificiale applicata alla gestione dei cantieri. Dall’altro, secondo i dati ANCE, oltre il 70% delle imprese lamenta difficoltà elevate nel reperire profili professionali specializzati, proprio quelle figure che nessun algoritmo può sostituire.
L’urgenza della formazione: investire nel futuro
“Fra poco mancheranno i maestri, mancheranno quelli che sanno insegnare”, avverte Aldo Innocente, evidenziando una criticità che richiede interventi immediati. Come sottolinea ANCE, la formazione professionale riveste carattere prioritario per il settore edile, rappresentando un valore aggiunto per il percorso professionale dei lavoratori e risultando determinante per assicurare la specializzazione richiesta dal mercato.
La risposta passa attraverso una stretta collaborazione tra sistema pubblico e privato, con il pieno coinvolgimento del sistema associativo e imprenditoriale. Dalle scuole edili agli ITS, dall’apprendistato ai percorsi di riconversione professionale, il comparto edile necessita di nuovi occupati, operatori e tecnici specializzati da immettere velocemente nel settore per potenziare la competitività dell’impresa e garantire la sicurezza sul lavoro.
Un dialogo che continua
Con questo episodio si chiude il ciclo di interventi di Aldo Innocente, ma la rubrica “Uniti nel tempo. Dialoghi per costruire” prosegue dando voce ad altre figure dell’azienda. Perché costruire il futuro significa saper integrare l’innovazione tecnologica con la sapienza delle mani, investire nella formazione delle nuove generazioni senza dimenticare il valore insostituibile dell’esperienza, guardare avanti mantenendo salde le radici nella tradizione del saper fare.
Un equilibrio delicato ma necessario, che definisce l’identità stessa del costruire e che la Innocente & Stipanovich continua a perseguire da oltre un secolo.
Fonti: ANCE. Tutti i dati sono verificabili sui rispettivi siti ufficiali.